Giovanni Pascoli nello specchio delle sue carte
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L'archivio Guicciardini Bardi di Vernio

Lungarno Guicciardini distrutto dalla violenza dell'inondazione
Al momento dell’alluvione, l’archivio Guicciardini-Bardi di Vernio si trovava nel palazzo di famiglia situato in lungarno Guicciardini 7.  
I danni provocati dall’esondazione riguardarono circa 300 pergamene sciolte e circa 400 pezzi cartacei che fortunatamente non furono compromessi dalla nafta, ma solo bagnati dalle acque. 
Il materiale colpito era costituto da documenti relativi all’archivio Bardi di Vernio e in particolare a carte riguardanti l’amministrazione del feudo omonimo, la corrispondenza, i libri di conti, i benefici e i patronati e gli atti inerenti alla badia di Montepiano. 

Nella relazione ispettiva del 22 dicembre 1966, il funzionario della Soprintendenza Archivistica Renzo Ristori scriveva
 
Il materiale documentario fu trasferito con mezzi forniti dalla Soprintendenza Archivistica al Castello di Poppiano (Montespertoli) il 20 novembre u.s. I proprietari preferirono averlo presso di loro invece che inviarlo al Centro di raccolta di Cortona e si impegnarono a provvedere per loro conto alla essicazione degli atti con mezzi naturali. Venne loro data la carta per la interfoliazione e furono forniti i suggerimenti atti ad assicurare il miglior svolgimento del lavoro che in parte veniva fatto da persone della famiglia stessa dei proprietari e in parte da volontari, per lo più inglesi ed americani.

I locali del castello di Poppiano si rivelarono particolarmente idonei per gli interventi di salvataggio, perché asciutti e ben ventilati, e gli atti alluvionati furono conservati su improvvisati castelli di legno adatti a favorire l’esposizione all’aria del materiale colpito.
Le pergamene furono stese e disposte fra due fogli di carta assorbente, mentre le carte vennero interfoliate più volte compatibilmente con il personale a disposizione. 

Le operazioni di recupero ebbero un risultato così positivo che il Ristori, in una relazione del 5 agosto 1967, annunciava
 
Il materiale appare tutto salvo, nel senso che solo pochissimi pezzi (per lo più di scarsissima importanza storica) appaiono rovinati in modo irrimediabile per la lacerazione della carta. Tuttavia in molti pezzi la scrittura è scomparsa o resa difficilmente leggibile, e non è possibile dire quanti siano i documenti da considerare perduti per questo motivo.

In questo senso fu il materiale pergamenaceo quello che risentì in misura maggiore dei danni provocati dall’alluvione e sempre il Ristori, nella stessa relazione del 5 agosto, aggiungeva
 
I proprietari hanno dedicato molte cure al recupero degli atti danneggiati, con particolare riguardo per quelli in pergamena. In questo periodo hanno invitato una bibliotecaria della Bodleyan Library di Oxford, la Dott. Tilly De La Mare, che si tratterrà a Poppiano per due settimane e si dedicherà principalmente al riordinamento delle pergamene.


Fortunatamente, invece, gli atti del fondo cartaceo risultarono essere in buone condizioni: l’inchiostro si era conservato, se pur con qualche attenuazione del colore. I segni delle muffe erano molto rari e questo perché il materiale era stato collocato in un ambiente che, se pur alluvionato, possedeva buone caratteristiche per la conservazione. 
 
In una nota, datata 7 agosto 1968, il Ristori annunciava il trasferimento del materiale non alluvionato, rimasto nel palazzo Guicciardini di Firenze, a Poppiano. Con queste parole il Soprintendente Giulio Prunai comunicava al Ministero dell’Interno tale spostamento:
 
Nel Castello … è stata poi installata, in un locale idoneo, una scaffalatura lignea, per la sistemazione dell’intero archivio, e in data 7 agosto c.a. anche il materiale rimasto a Firenze, è stato trasportato a Poppiano in modo da attuare la ricostruzione in unità dell’intero complesso documentario Guicciardini-Bardi di Vernio. Le operazioni di trasposto sono state autorizzare dallo scrivente, che si riserva di seguire i lavori per il riordinamento dell’archivio e di inviare, in proposito, le informazioni del caso a codesto Ministero.

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