Oltre il 1966. Un patrimonio fragile
La Soprintendente Pieri in visita a Stazzema
L’alluvione del 1966 mostrò, con violenza inaspettata, la fragilità del patrimonio culturale – e in specie di quello documentario e librario – di fronte alla furia degli elementi. Essa fu anche l’occasione per dare avvio all’elaborazione di metodi di intervento per la messa in sicurezza, la prevenzione dei rischi e per il salvataggio di questo patrimonio in caso di calamità.
Le Soprintendenze Archivistiche, in particolare, hanno individuato in questo compito una declinazione sempre più importante della funzione di tutela e vigilanza, con il coordinamento della
Direzione Generale Archivi
Altri gravi eventi calamitosi si sono verificati in Italia dopo il 1966: alcuni dovuti a cause naturali, altri alle conseguenze di una cattiva gestione del suolo e dell’ambiente, altri ancora ad attentati ed azioni criminali.
In Toscana, la Soprintendenza Archivistica si è trovata a dover intervenire, con la sua azione di protezione, salvataggio e rcupero, in altri tre gravi casi : quello determinato dall’attentato di Via dei Georgofili nel 1993, quello dell’alluvione a Stazzema nel 1996 e quello dell’alluvione ad Aulla nel 2011.